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A Milano, in un sabato d’agosto, torna Forza Italia

A Milano, in un sabato d’agosto, torna Forza Italia. Questa volta per davvero. Mentre tutti gli occhi sono puntati su Marina e il Cavaliere attende, con poca speranza, una risposta del Colle alla richiesta del Pdl di restituirgli l’agibilità politica dopo la condanna in Cassazione, nel cuore della Chinatown meneghina compare un manifesto di Forza Italia. Non è ancora scattata la deadline ferragostana, ma tant’è.

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La foto mostra Silvio Berlusconi che infiamma la folla da un palco “azzurro libertà”. Ma più che un palco, sembra un ring. Perché lo scontro è appena cominciato. Il Cav e i suoi fedelissimi promettono “un’operazione verità contro l’attentato alla democrazia”. Nel fortino di Arcore si studiano i sondaggi, si lanciano segnali di guerra sull’Imu, si medita sul voto.

E, intanto, si torna al 1994. Un tuffo nel passato, visivo, comunicativo e politico. L’emblema perfetto dell’immobilismo italiano.

Questo articolo è stato pubblicato su Huffington Post il 12/8/2013

La città che sale #12. Una giornata per scoprire la bellezza del Cimitero Monumentale

Il Cimitero Monumentale di Milano non è solo un luogo di dolore, ma anche di bellezza e di pace. Qui si trovano sculture che ripercorrono la storia dell’arte dell’ Ottocento e del Novecento. Esempi bellissimi degli stili più diversi: dall’Eclettismo al Simbolismo,passando per il Liberty, fino al Razionalismo e all’arte contemporanea di Lucio Fontana, Wildt, Manzù e dello studio BBPR. Qui riposano i personaggi che hanno fatto grande Milano. Da Alessandro Manzoni a Enzo Jannacci e Franca Rame. Ci sono i protagonisti della politica, della letteratura e dell’industria. Tutti riuniti in una Spoon River meneghina.

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Il Monumentale è uno di quei luoghi che, purtroppo, i milanesi si dimenticano di avere e che invece meriterebbe una visita. Passeggiando per i suoi viali si sente molto più facilmente parlare inglese o giapponese che italiano. Varrebbe  la pena di perdersi nella sua scultorea bellezza e scoprire un po’ di più della storia della città.

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Oggi, domenica 2 giugno, in occasione della giornata europea dei Musei a cielo Aperto, al Monumentale si tengono concerti, spettacoli teatrali e visite guidate. Qui il programma

La città che sale #11. Piazza Gae Aulenti, dove Milano sembra Berlino

Il volto nuovo di Milano. Piazza Gae Aulenti e Porta Nuova sono gli spazi inediti di una città che, qui, prova ad assomigliare alle grandi capitali del Centro-Nord Europa. Mentre si guardano le nuvole riflesse nei vetri dei grattacieli sembra quasi di sentire l’energia di Berlino.

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Presentazione del romanzo di Isabella Borghese “Dalla sua parte”

Dalla sua Parte (Edizioni Ensamble) è l’ ultimo romanzo di Isabella Borghese, giovane scrittrice romana. E’un racconto al femminile e femminile nella narrazione, nella ricerca e nell’uso della parola, nelle impressioni e nelle descrizioni dei personaggi, che, non a caso, sono soprattutto donne. La protagonista è Francesca, artista la cui vita è segnata, e scandita, dalla depressione del padre. La malattia dell’uomo annienta tutti gli altri familiari, a partire dalla moglie Lina. Le colpe dei padri ricadono sui figli, come nella tragedia greca.

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Un romanzo intenso, con tante citazioni letterarie, che parla di un fardello da portare senza provare a disfarsene irresponsabilmente e dell’eterno dilemma tra amore e ragione. Di un percorso tortuoso di caduta, ma anche di una risalita. “Dalla sua parte” riesce a raccontare un dramma sociale attraverso una storia personale.

Ho il piacere di presentarlo domani assieme all’autrice e al collega Alex Pietrogiacomi

Vi aspetto alle 19.00 al Lato B in piazza XXVI maggio

Dalla Sua Parte -Isabella Borghese

Edizioni Ensamble

pagg. 190 

#Barbie goes to #Israel, e pure io…

Il prossimo 30 gennaio al Kitsch Bar di Milano verrà presentato il progetto fotografico Barbie loves Israel. Una serie di scatti della bambola più famosa del mondo, e dell’immancabile fidanzato Ken, ambientati nei luoghi più belli di Israele. Da Gerusalemme a Tel Aviv, passando per il Mar Morto e le alture del Golan. I due vivono lontani, lei a Milano e lui a Mumbai, ma decidono di incontrarsi in Terra Santa.

Il progetto fotografico è stato curato da Enrico Pescantini e da Maria Giovanna Callea. Lui fotografo, lei stylist e copy, sono una coppia anche nella vita.

E lunedì in Israele ci andrò pure io, senza Ken, per provare a raccontare le elezioni politiche e tanto altro.

Stay Tuned!

Foto di Enrico Pescantini

Foto di Enrico Pescantini

Se la politica diventa come la moda. Tricolore, blu e liste civiche, i trend delle elezioni 2013

Metti che poi, alla fine, la politica sia un po’ come la moda. Carrozzone, tante volte, lo e’già.

Basta aggiungerci un dettaglio, un po’ di colore e il gioco è fatto. Ci vogliono i trend di stagione.

E allora tra i must have per le politiche 2013 c’e innanzitutto il tricolore, possibilmente declinato in coccarda.

Tutti lo vogliono sul proprio simbolo. Dalla Scelta Civica di Monti, ai Fratelli d’Italia di La Russa, Meloni e Crosetto, passando per Gimapiero Samorì, il leader dei moderati in rivoluzione.

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Ci rinunciano solo Pierluigi Bersani e, per coerenza, Roberto Maroni, che non sceglie comunque simboli leghisti.

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Nemmeno Antonio Ingroia, a dire il vero, si lascia tentare dal bianco rosso e verde. Per la sua Rivoluzione Civile  sceglie un omaggio ad una delle opere più iconiche di sempre: Il Quarto Stato di Pelizza da Volpedo. Una fiumana di persone che marciano verso un luminoso avvenire. Un tempo era la celebrazione dell’ascesa di una nuova classe sociale, oggi di nuova classe politica. O almeno così promette il magistrato palermitano.

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In questa stagione , poi, va tanto il blu. Il colore dei cieli immensi che fanno da sfondo ai primi piani dei candidati, “l’azzurro Italia” che ben s’intona ai simboli di partito.

Ma il vero cult di fine inverno, quello da avere al gran ballo del 24 febbraio, è “la lista civica” o perlomeno un po’ di “società civile”. Cosa sia, davvero, non si è ancora ben capito.

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Tutti uguali i look di questi partiti. Una volta c’erano fiori, animali, arcobaleni. Oggi solo simboli della Nazione. Tempi di sobrietà, di rigore, magari,  ma anche trasposizione di una classa politica vecchia, stanca e un po’ omologata. In tutto.

Perché per rinnovarsi , almeno dal punto di vista della comunicazione, non basta sbarcare su Twitter a un mese dal voto.

Pubblicato su Huffington Post il 12/1/2013

Gli investigatori privati e la disperata ricerca della serenità.

Tempi di incertezze, pure sentimentali, e di confini sempre più sottili, complice anche la Rete, tra privacy e vita pubblica.

Tutti elementi che contribuiscono ad accrescere il successo delle  investigatori privati.

In realtà  “gli Sherlock Holmes nostrani” esistono da sempre e non sono  solo il Refugium peccatorum di cornuti,  coniugi sospettosi e madri apprensive. Le agenzie di investigazioni private  in Italia sono centinaia e si contano anche diverse associazioni di categoria come Federpol o Associazione Italiana Investigatori Privati.

Sono state sdoganate al punto da venir pubblicizzate ovunque. Sulle radio, locali e nazionali, sulle riviste e persino in metropolitana.
L’altro giorno ero seduta su una panchina della fermata Cadorna a Milano. Davanti a me, al di la’ dei binari, c’era una ragazza mora. Mi guardava con un sorriso smagliante, di quelli buoni per reclamizzare qualunque prodotto, da un cartellone pubblicitario e diceva “Prima avevo un dubbio, ora sono serena”. La sua espressione rassicurante  era marchiata con l’indirizzo di un’agenzia di investigazioni.

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Chissà quanti coniugi sospettosi, mentre aspettavano la metro nell’ora di punta, si saranno fatti convincere dalla fanciulla ad appuntarsi il numero della “Reserv Investigazioni”. Così “perché non si sa mai e poi lui/lei ultimamente lui  e’strano/a”.

Quanti, invece, avranno tremato nel realizzare l’esistenza accessibile di diaboliche organizzazioni anti fedifraghi e, durante il rientro dal lavoro, avranno cancellato con minuzia da telefonini e tasche ogni prova della loro doppia vita.

I più liberali  avranno detto tra sé e sé “Far pedinare qualcuno? Non lo farei mai. Queste sono gravi limitazioni della persona”. Però poi, magari, pigiati nei vagoni,avranno pensato: “Un giro su quel sito me lo faccio, ma così, solo per curiosità”.

In Italia un investigazione privata può costare in media dai 100 ai 5.000 euro, ma il prezzo si alza quando il caso è particolarmente complesso o richiede spostamenti internazionali.

Del resto, per molti,  la serenità, anche quando è effimera, non ha prezzo.

L’ultimo bacio dei Roberto di Lombardia e il primo post su l’Huffington Post

Da oggi molti dei post di questo blog si potranno leggere anche su Huffington Post. Per il “debutto” ho scelto di raccontare la storia di un manifesto di Sel Lombardia che immortala Roberto Maroni e Roberto Formigoni in un bacio appassionato. Un ringraziamento particolare ad Andrea Riscassi, attento osservatore, che mi ha incuriosito con questo poster, segnalato in uno dei suoi, tanti,  tweet.

“L’ultimo bacio, l’eroico coraggio di un feroce addio”. Così cantava qualche anno fa Carmen Consoli in una struggente canzone. Oggi l’addio, politico e non amoroso, se lo augurano gli esponenti di Sel Lombardia.

Da giorni Milano è tappezzata di manifesti che ritraggono un bacio provocatorio. A scambiarselo, ovviamente in un fotomontaggio, sono il segretario federale della Lega Nord Roberto Maroni e l’ormai quasi ex presidente della Regione Roberto Formigoni. Sotto di loro campeggia la scritta “Mai più Roberto”.

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Le lampade di mio papà, Gino Sarfatti, alla Triennale di Milano

Mio papà avrebbe compiuto 100 anni questo settembre, sì sono una figlia tardiva, molto. Ho potuto conoscerlo per pochissimo tempo, ma la sue lampade, che illuminano gli ambienti in cui vivo, e non solo, me lo ricordano ogni giorno.

Dallo scorso 20 settembre, e fino al prossimo 11 novembre, la sua straordinaria opera è in mostra alla Triennale di Milano, grazie all’ottimo lavoro e alla determinazione di Marco Romanelli e Sandra Severi Sarfatti.

Chi può vada a visitarla, non solo perché si parla di mio papà, ma perché ci sono le origini del design italiano e un pezzo di storia del nostro Paese.

Mio padre, Gino Sarfatti, e le sue lampade in mostra alla Triennale di Milano

Qui le recensioni scritte da me per Articolo 21 e TgCom24, con un ringraziamento particolare a chi mi ha concesso questi spazi

“Tanto studio. Un po’ di fame”. Pubblicità di uno snack o slogan per precari?

Claim come “Che mondo sarebbe senza nutella? ” o “Non è fame, ma voglia di qualcosa di buono” e spot tv con famiglie felici. Sono questi i veri ingredienti segreti di  Ferrero. Il marchio italiano leader nel mondo per la produzione di dolci e snack deve il suo successo anche a un immaginario di dolcezza, buoni sentimenti e genuinità.

I tempi però sono cambiati, c’è la grande crisi, la disoccupazione incombe e nemmeno il cioccolato basta a ritrovare il sorriso.

E allora ecco che alla “Bontà a cuor leggero” Kinder Bueno preferisce un “Tanto studio. Un po’ di fame”. Più che una headline pubblicitaria sembra uno slogan coniato da qualche giovane, e a volte nemmeno troppo, precario o sottopagato.

La nuova pubblicità di Kinder Bueno

Chissà, forse anche le grandi aziende provano, tra le righe, ad adattarsi ai sentimenti comuni.

Gli studenti, invece, visti anche gli scontri di oggi, sembrano non volersi adattare alla sempre più misera offerta della nostra società.