Le Pussy Riot non sono icone Pop

Due settimane fa la copertina di Der Spiegel, da venerdì quella di Internazionale. In mezzo tanti,tantissimi articoli e servizi tv. I Media occidentali, ma non solo, continuano a parlare delle Pussy Riot. In poco tempo le tre ragazze punk sono diventate icone della libertà di espressione, ma anche nuovi simboli mediatici. Molte rock star internazionali hanno solidarizzato con loro, qualcuna forse più per posa che per convinzione. Come Sting, che dopo aver lanciato appelli pro Pussy Riot, si e’ messo a cantare, dietro lauto compenso per l’anziana sorella del numero uno di Gazprom Alisher Usmanov. Il concerto, privatissimo, è avvenuto in una villa esclusiva in Sardegna, qualcuno dice anche alla presenza di Silvio Berlusconi.

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