Icone di un’estate che se ne va

Mai fu vista bella stagione più bizzarra meteorologicamente e più litigiosa politicamente. L’estate 2010 è stata il degno proseguimento di un anno di crisi e malumori, ma ora, perfortuna o purtroppo, volge al termine. Come ogni anno ci lascia tormentoni e personaggi simbolo, vere e proprio icone che hanno trovato un posto al sole nei media nazionali e internazionali.

Le prime protagoniste dell’ estate sono state le due coatte di Ostia, Debora, purtroppo senza h d’ordinanza, e Romina: d’improvviso famose per aver dichiarato a un giornalista di SKY che con l’afa che c’era “stavano a fa’la colla” e che il rimedio alla calura era “farse ‘na biretta e un Calippo”. Le due amiche borgatare  hanno scomodato i pareri di intellettuali e sedicenti tali. Per alcuni sono gli ennesimi personaggi trash di cui non sentivamo il bisogno per altri hanno addirittura un che di pasoliniano: ragazze di vita in formato youtube.

C’è chi invece icona lo era già, ma solo per una nicchia di devoti nerd, e durante l’estate ha ricevuto la definitiva consacrazione grazie ad una serie di documenti segreti e scottanti sulla guerra americana in Afghanistan. Julian Assange, fondatore di Wikileaks e nemico giurato di ogni “informazione soggettiva”, ha occupato le pagine degli a lui poco cari  giornali con le sue sulfuree dichiarazioni e la sua aria allampanata, un po’Wharoliana. Ma attenzione, l’ex hacker australiano non gradisce il paragone con il padre della pop-art.

Dall’uomo copertina alla coppia copertina: Gianfranco Fini e Elisabetta Tulliani. Lui nell’occhio del ciclone per aver sfaldato la maggioranza di governo, lei per avere un fratello troppo intraprendente, tanto da mettere nei guai il presidente della Camera, ultima “vittima” di Vittorio Feltri. Eppure Gianfranco ed Elisabetta continuano ad amarsi, come se nulla fosse, sulla spiaggia radical chic di Ansedonia.

Non solo coppie ma anche un trio, quello composto da Giovanni Barozzino, Antonio Lamorte e Marco Pignatelli, gli operai disobbedienti della Fiat di Melfi. Sabotatori o lavoratori a cui è stato negato il diritto allo sciopero? In loro difesa si è schierato anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ma il grande capo Sergio Marchionne è stato irremovibile. “Colpeovli” o “innocenti” che siano a Barozzino, Lamorte e Pignatelli, va, se non altro, riconosciuto il merito di aver riacceso i riflettori su temi spesso dimenticati dai media, come il lavoro e i diritti sociali.

Si riconferma icona sportiva, non solo per il tempo di un’estate, Federica Pellegrini. Centra il grande slam e conquista l’oro agli europei di Budapest, dopo aver già vinto Olimpiadi e Mondiali. La sirena di Spinea non si fa mancare nulla e porta a casa una medaglia di bronzo anche negli 800 stile libero, gara a ungo detestata, e la dedica ad Alberto Castagnetti, l’allenatore scomparso quasi un anno fa. Senza di lui Federica pensava di non farcela, voleva mollare tutto, ma poi, ancora una volta, è risorta dalle proprie ceneri per vincere. Una vera fuori classe, spesso antipatica, ma che non perde mai il lato umano: a Budapest  salta le ultime due gare perchè influenzata. Speriamo solo non decida di smettere i panni dell’icona sportiva per quelli dell’icona televisiva, visto che ha già minacciato di voler partecipare all’Isola dei Famosi.

Ovviamente ci sarebbero tante altre icone, ma già a guardare alcune di quelle appena citate penso che sono stata molto fortunata a trascorrere gran parte della mia estate in Africa.

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  1. Icone di un’estate che se ne va | Politica Italiana - 30 agosto 2010

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